Il Blu: L’espressione dell'infinito e il sentimento del colore

“Notre pale raison nous cache l’infini !” - “La nostra pallida ragione nasconde l’infinito” • J.Arthur Rimbaud •

Il colore è vita, un mondo senza colori sarebbe un mondo senza espressione. I colori sono idee primordiali, creature della luce, essa ci rivela il loro spirito e la loro anima vitale. l colore è l’organigramma della vita sociale, esso articola lo spazio e il tempo e può essere un mezzo di evasione e farci sognare. Il Blu è uno dei colori dello spettro elettromagnetico percepibili dall'uomo e appartenente quindi allo "spettro del visibile". Si trova tra il ciano e il violetto e ha una lunghezza d'onda di circa 470 nanometri. È uno dei tre colori primari insieme al verde e al rosso. Il suo colore complementare è l’arancio. É associato alla forma geometrica del cerchio, simbolo dell'eterno moto dello spirito, insieme di quiete e dinamicità.

ETIMOLOGIA

La parola Blu deriva dall'antico germanico blau e l'azzurro viene dal persiano Lazhward, il nome originale dei lapislazzuli. Turchino e turchese rimandano invece alla Turchia, paese in cui la pietra era molto diffusa. L'indaco proviene invece dall'India, mentre il celeste viene al latino coelum, cielo.

SIMBOLOGIA

Il Blu è legato al pianeta Giove. È un colore freddo e profondo, quello dell’aria e del vuoto. È il colore delle alte qualità mentali, delle cose superiori, della saggezza, della conoscenza, dell'ispirazione e della devozione. É il colore antistress per eccellenza. In analogia con il cielo e lo spirito viene associato con le sfere inaccessibili, la leggerezza dell'aria e la forza del vento. Suggerisce contemplazione, spiritualità, silenzio, equilibrio, rilassamento, lealtà, profondità, nobiltà dei sentimenti e meditazione. È l’invito all’infinito, alla purezza e al sovrasensibile. Il Blu nutre, rinfresca, purifica, come archetipo materno deriva dalla nostra storia biologica, prima di nascere infatti siamo creature dell'acqua in una soluzione simile a quella del mare da cui originò la vita. Rappresenta il colore della pace, la bandiera dell'ONU è blu, per indicare la volontà di pace e di fratellanza. La nostra percezione appare sempre incentrata su due colori, il Rosso e il Blu, il Rosso ha un’azione centrifuga, il Blu centripeta e ciò richiama un’opposizione simbolica del colore Blu maschile e uranico, rispetto al rosso femminile e ctonico. Il Blu è il simbolo per eccellenza del maschile, in quanto secondo la tradizione indiana e cinese il maschio era un dono divino e quindi gli veniva associato il colore Blu del cielo come simbolo di privilegio e come segno scaramantico perché le divinità lo proteggessero. Il Rosa invece era associato alle femmine perché ricordava il ciclo mestruale e quindi la fecondità. Il "Blu" è il termine utilizzato per definire la musica blues. "Avere i blues" è una condizione melanconica, che si può affiancare al portoghese saudade. Il blues è la parola che caratterizza lo status e la cultura delle popolazioni nere americane. È anche il colore della nobiltà, il sangue reale è detto "Blu" perché, prima che l'abbronzatura diventasse un simbolo di bellezza, essa era il colore di chi lavorava la terra, mentre i nobili erano pallidi, e il pallore era ricercato proprio per il suo significato di grazia e splendore. Su di una pelle chiara infatti spiccano le vene superficiali, che appaiono Blu.

STORIA

L'associazione al cielo, alla notte, all'infinito, alle divinità ed i poteri ultraterreni è antica quanto il mondo e diffusa in moltissime popolazioni. Il Blu era la tonalità prediletta dagli Egizi che lo consideravano il colore degli Dei. Era compito di Nut, dea della volta celeste, curare gli affanni degli uomini, opposto al rosso ed era considerato il colore dell'introspezione e dell'infinito. Rappresentavano il corpo dipinto di Blu punteggiato di stelle colorate, la pelle di Amon, dio dell'aria, era di un azzurro purissimo, i faraoni, in quanto personificazione del dio, portavano barbe e parrucche Blu, e dipinti di Blu erano i loro sarcofagi e maschere funerarie. Avevano imparato a ricavarlo mescolando sabbia, rame e carbonato di soda cristallizzato: è il famoso “Blu egizio” che conferiva alle pitture e agli oggetti uno splendido aspetto smaltato. E lo stesso vale anche nel Messico pre-colombiano per il dio solare Huitzilopochtli, che di celeste aveva anche lo scettro, lo scudo e le frecce. I babilonesi scolpivano nei lapislazzuli le statuette del dio Marduk. È il colore più usato per abbellire le moschee, e anche lo splendido tempio del cielo di Pechino, in Cina, ha il tetto ricoperto di tegole smaltate di questo colore. Secondo gli gnostici il blu è il colore della Sophia, la sapienza divina. Non era amato dai Romani e dai Greci perché associato al colore degli occhi dei Barbari e quindi ignobile. Per i cinesi è il colore dell'immortalità, in alcune correnti della mistica islamica il Blu scuro è il colore della buona azione e l'azzurro quello della certezza intuitiva. La simbologia massonica di ispirazione, invece, accorda l'azzurro con i tre elementi centrali dell'albero della vita: il fondamento, la bellezza e la corona.

MITOLOGIA

Il Blu è anche il colore dei miti, nelle fiabe è il colore dei principi coraggiosi. Questo simbolismo cromatico si arricchisce di cavalieri blu verso la metà del 1200: qui nasce il prototipo del principe azzurro, valoroso, giusto e leale, che ritroviamo in tante fiabe come archetipo del maschile “che salva”. La fata turchina di Pinocchio aveva i capelli del colore del cielo e dello spirito: una chiara allusione alla trasformazione iniziatica del burattino, che muore per rinascere bambino. Barbablu incarna invece l'aspetto inquietante del Blu e ben simboleggia le profondità arcane che l'anima deve conoscere per trovare la salvezza.